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Make Your Rules - Amore per la terra

Make Your Rules - Amore per la terra

Tanti modi di amare il Mondo

Marlù, nel mese di Aprile, mese in cui si celebra la giornata della Terra, per esprimere la forza del valore della salvaguardia del pianeta, ci accompagna alla scoperta di due storie straordinarie. Le storie di Cecilia e Cristian.

Le Regole d'Oro

Cecilia

attivista del movimento fff

"Continuare a essere coerente con i miei valori "

Christian

proprietario Az. agricola

"La buona volontà, mettere il massimo in quello che faccio, in qualsiasi cosa faccio, dalla cosa più semplice a quella più complicata perchè mi concentro in quel momento e quel momento lo vivo appieno"

Cecilia

ECOLOGIA

Cecilia ha 18 anni ed è un’attivista del movimento Fridays For Future, ovvero, "venerdì per il futuro", un movimento ambientalista e anticapitalista internazionale di protesta, contro il riscaldamento globale e il cambiamento climatico.

 

Fridays For Future è nato nel 2018 in Svezia per volere di Greta Thunberg. Ma per Cecilia tutto è iniziato un giorno in cui suo nonno l’ha chiamata e le ha fatto un discorso molto serio! La forza e la determinazione di una ragazza così giovane, focalizzata, attiva e preparata vi stupirà. La forza di agire è agire subito smettendo di pensare che sia un problema irrisolvibile o un problema d’altri. E’ nostro, ma è ora, ora possiamo ancora salvare il mondo.

Cecilia

ECOLOGIA

Cecilia ha 18 anni ed è un’attivista del movimento Fridays For Future, ovvero, "venerdì per il futuro", un movimento ambientalista e anticapitalista internazionale di protesta, contro il riscaldamento globale e il cambiamento climatico.

 

Fridays For Future è nato nel 2018 in Svezia per volere di Greta Thunberg. Ma per Cecilia tutto è iniziato un giorno in cui suo nonno l’ha chiamata e le ha fatto un discorso molto serio! La forza e la determinazione di una ragazza così giovane, focalizzata, attiva e preparata vi stupirà. La forza di agire è agire subito smettendo di pensare che sia un problema irrisolvibile o un problema d’altri. E’ nostro, ma è ora, ora possiamo ancora salvare il mondo.

Cecilia ci ha raccontato che l’acronimo MAPA, “most affected people and areas”, è stato coniato per identificare quelle popolazioni e aree geografiche maggiormente colpite dalle conseguenze della crisi climatica. Le popolazioni che meno hanno contribuito alla crisi sono quelle che ne pagano maggiori conseguenze. L’ONU, ha definito l’attuale situazione un “codice rosso per l’umanità“, e anche il disequilibrio e la disparità di genere sono connesse all’allarme climatico. Nei paesi meno evoluti rispetto alla transizione ecologica le donne, a cui sono delegati i compiti di cura della casa e delle persone, vengono maggiormente colpite.

 

Per questo Cecilia parla di Giustizia climatica che significa che la sostenibilità ecologica deve coniugarsi con giustizia e sostenibilità sociale, se vogliamo davvero salvare il mondo. E abbiamo meno di 10 anni per farlo.

Ha spiegato che mai come oggi la guerra tra Russia e Ucraina, con tutte le conseguenze umane ed economiche che sta portando, ci dimostra quanto la dipendenza dalle nazioni che possiedono combustibili fossili, crei la possibilità di strangolare intere popolazioni tenendole in scacco. Le energie rinnovabili invece, sostiene Cecilia e i ragazzi di Friday for Future, sono invece gratuite, sono acqua, vento e sole. Il tempo e le risorse per creare impianti che ci permettano di farne uso hanno costi sostenibili, molto più sostenibili di quelli dovuti alla crisi climatica. Cecilia ha concluso dicendoci che quello che conta è la consapevolezza della gravità della situazione.

Christian

ECOLOGIA

Cristian vive il tempo dell’attesa, il rispetto delle stagioni e l’amore per la terra come se l’immersione nella natura fosse l’unico luogo in cui si sente a casa.

"Ho passato la mia adolescenza alla ricerca di qualcosa che non trovavo, non mi sentivo mai nel posto giusto."

Entrato nel tunnel della dipendenza da sostanze, un’illusione che ha chiesto presto il conto portando dolore e solitudine, Cristian decide di partire. Va in India. Parte senza aspettative e questo lo fa sentire finalmente vivo, curioso affamato di cose buone, di cose nuove e pronto a sorprendersi. Decide di vivere in un paesino dell’Himalaya a 2500 metri di altezza, le giornate sono scandite dalle necessità primarie del quotidiano, sono fortemente legate alla natura e all’essenza dei bisogni veri.

Christian

ECOLOGIA

Cristian vive il tempo dell’attesa, il rispetto delle stagioni e l’amore per la terra come se l’immersione nella natura fosse l’unico luogo in cui si sente a casa.

"Ho passato la mia adolescenza alla ricerca di qualcosa che non trovavo, non mi sentivo mai nel posto giusto."

Entrato nel tunnel della dipendenza da sostanze, un’illusione che ha chiesto presto il conto portando dolore e solitudine, Cristian decide di partire. Va in India. Parte senza aspettative e questo lo fa sentire finalmente vivo, curioso affamato di cose buone, di cose nuove e pronto a sorprendersi. Decide di vivere in un paesino dell’Himalaya a 2500 metri di altezza, le giornate sono scandite dalle necessità primarie del quotidiano, sono fortemente legate alla natura e all’essenza dei bisogni veri.

L’acqua, il fuoco, il cibo, solo il necessario. Il legame con le persone, che non hanno nulla, ma hanno una grande ricchezza spirituale e la custodiscono come un patrimonio. Poi Cristian si innamora di Michela e aspettano la loro prima bimba, la chiamano Gioia, un nome che è un racconto. Tornano in Italia ma vogliono ricreare l'India. Ristrutturano, da soli, mattone dopo mattone, una casa tra la collina e la montagna, ai piedi del monte Nerone. Dopo Gioia nascono Giovanni e Ravi. Frequentano una scuola in cui ci sono 12 bambini di tutte le età. Un’esperienza inclusiva, fanno lezione quasi sempre sul prato. Il piccolo orto davanti a casa è diventata un’azienda agricola. Coltivano viti, ulivi, cipolle, grano. Lo fanno con le palline di argilla perché l’impatto sul terreno sia zero, anzi perché il terreno dalle culture sia curato e non deprivato.

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