Make Your Rules - Maternità
- 02 Mag 2022
- Make Your Rules
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Tutti i modi di essere mamma e non mamma
Maggio è il mese in cui si celebra la festa della mamma. Marlù si chiede come sia cambiata l’idea e la pratica della maternità oggi. Per questo Marlù racconta due nuove storie Scatenate, due storie di donne che si sono liberate dal concetto di una maternità doverosa e stereotipata, patinata, infallibile, sacrificale ed epica per calarsi nel reale e diventare mamme nuove. Mamme capaci di sbagliare e mettersi in discussione, capaci di lottare ma anche farsi aiutare, mamme guerriere e mamme acrobate. Mamme in tutti i modi possibili.
Due donne capaci e risolte grazie ad un lungo percorso di crescita personale. Due donne che sanno che il potenziale biologico, non è un destino biologico, è solo uno degli aspetti della maternità ed è solo uno degli aspetti dell’identità femminile.
Chiara è la mamma di Fabio e si è trovata, all’improvviso a scoprire qualcosa di suo figlio che non aveva visto, non aveva messo in conto, qualcosa che l’ha portata ad una revisione, prima dolorosa e poi vincente, della sua relazione con Fabio.
Giovanna è un docente universitario la sua storia professionale è vincente, ma l’ha portata a procrastinare nel tempo la decisione di avere un bambino finché è stato troppo tardi. Giovanna, è stata ed è mamma in mille altri modi.
Le Regole d'Oro
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Chiara
"Ricavare del tempo per il proprio figlio, dialogare e cercare di non giudicarlo. Noi mamme siamo qui per ascoltare e aiutare i nostri figli a risolvere le situazioni!"
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Giovanna
Docente universitaria
"Rispetto che si combina con l'idea di diversità, tentare di cercare la diversità anche quando chi hai di fronte ti somiglia tantissimo; l'ascolto, tutti ne parlano ma ascoltare davvero è molto difficile; la cura, nelle piccole cose, ogni giorno, minuto per minuto, è quel pensiero che può far piacere."
Chiara
MATERNITà
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Chiara si è trovata all’improvviso faccia a faccia con un muro. Un muro che, viaggiando a mille all’ora, non aveva visto.
I ragazzi vittime di bullismo non parlano, subiscono, soffrono e fanno finta che vada tutto bene. E' importante cogliere i segnali, notare i cambiamenti, entrare nell’idea che possa accadere a tutti, sì anche a nostro figlio. Ed è importante dedicare tempo e attenzione a ciò che accade ai ragazzi quando sono nel loro mondo, nel mondo interiore, quello delle emozioni, delle relazioni, dei sentimenti e nel mondo esterno quello della scuola e dello sport.
I ragazzi non parlano per vergogna, per non deluderci, perché vogliono mostrarsi forti, come se la forza fosse un dovere, qualcosa che ci rende degni d’amore. Dobbiamo essere noi ad aiutarli a far capire loro che li amiamo anche se sono imperfetti, come tutti, a volte fragili, come tutti, eppure speciali e bellissimi, insostituibili per noi che non li vorremmo migliori, li vogliamo come sono, esattamente per ciò che sono.
Dobbiamo essere noi per primi a raccontarci ai ragazzi anche attraverso le nostre debolezze, i nostri errori, le nostre cadute e poi le nostre rinascite. Perché capiscano che ciò che sta accadendo a loro non è una colpa, è la vita. Ciò che sta accadendo a loro va elaborato e superato e li renderà persone migliori.
Giovanna
maternità
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Oggi la maternità non dovrebbe assolutamente più essere sentita come qualcosa che ti permette di definirti pienamente donna.
Una volta i figli si facevano e si facevano in giovane età perché era nell’ordine delle cose, forse era anche un dovere, un compito da svolgere. Il sostegno sociale è fragilissimo e una donna che non voglia rinunciare ad un sogno professionale si trova in grande difficoltà, deve pagare un prezzo altissimo per far convivere carriera e famiglia, talento personale e maternità.
Oggi il fatto di non essere mamma è come se ti rendesse imperfetta o mancante. Piuttosto invece, dovrebbe essere vista come una scelta profonda e consapevole. Siccome il sostegno è sociale è sempre più fragile, nascono sempre meno bambini e per questo motivo Giovanna non è mai diventata mamma. O meglio non è mai diventata una mamma biologica. La maternità biologica non è un requisito che determina un destino. Per essere madri ci sono mille strade.
Giovanna
maternità
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Oggi la maternità non dovrebbe assolutamente più essere sentita come qualcosa che ti permette di definirti pienamente donna.
Una volta i figli si facevano e si facevano in giovane età perché era nell’ordine delle cose, forse era anche un dovere, un compito da svolgere. Il sostegno sociale è fragilissimo e una donna che non voglia rinunciare ad un sogno professionale si trova in grande difficoltà, deve pagare un prezzo altissimo per far convivere carriera e famiglia, talento personale e maternità.
Oggi il fatto di non essere mamma è come se ti rendesse imperfetta o mancante. Piuttosto invece, dovrebbe essere vista come una scelta profonda e consapevole. Siccome il sostegno è sociale è sempre più fragile, nascono sempre meno bambini e per questo motivo Giovanna non è mai diventata mamma. O meglio non è mai diventata una mamma biologica. La maternità biologica non è un requisito che determina un destino. Per essere madri ci sono mille strade.
Esiste la strada complicatissima dell’adozione, una strada in salita e sbarrata ai single, c’è quella dell’affido, ma c’è anche quella dell’insegnamento, si può essere sorelle-madri, zie-madri, figlie-madri. C’è la strada del volontariato, della cura in generale. Si è mamme ogni volta che ti prendi cura di qualcuno e ti confronti con la sua alterità.
Ti dedichi al bene di questa persona, spendi energia, pensieri, tempo, dolore e felicità, amore e accetti l’idea che non sai che cosa riceverai in cambio, non sai come andranno le cose e non sai chi tuo figlio biologico o non biologico diventerà. Diventerà ciò che lui sceglierà di diventare che non sempre coinciderà con che avevi sognato, sperato desiderato. Ed è gusto così.